Il cavallino immobile
Spiaggia libera, Pesaro (Capitale della cultura 2024), Marche, Italia, 2023
Da dove era giunto? Di chi era? Nessuna creatura, da moltissimi anni – se non forse qualche corvo o biscia – si era avventurata in quei luoghi. Ora invece era apparso un cavallo e si capiva subito che non era selvatico, ma una bestia scelta, un vero cavallo da militari (forse solo le gambe erano un po’ troppo sottili) […] Quel cavallo spezzava la regola, riportava le antiche leggende del nord, coi Tartari e le battaglie, riempiva della sua illogica presenza l’intero deserto […] Intanto le ore si consumavano, il sole continuava il suo viaggio verso l’occidente, le sentinelle si davano il cambio al tempo giusto, il deserto risplendeva più solitario che mai, il cavallino se ne stava al posto di prima, per lo più immobile, come se dormisse, o andava in giro cercando qualche filo d’erba (Dino Buzzati, Il Deserto dei Tartari, 2010).
The Immobile Horse
Free beach, Pesaro (Capital of Culture 2024), Marche, Italy, 2023
Where had it come from? Whose was it? For years and years no living thing, unless it were a raven or snake, had ventured there. But now a horse had appeared and you could see at once that it was not a wild one, but a picked beast, a real charger—except perhaps that the legs were a little too thin […] It broke the rules, this horse, and brought back the legends of the north, of Tartars and battles and filled the entire desert with its illogical presence […] Meanwhile the hours passed, the sun continued its journey towards the west, the sentries relieved each other punctually, the steppe gleamed, more solitary than ever; the pony stood where it had stood before—usually without moving, as if it were asleep, or wandered about looking for a
blade of grass (Dino Buzzati, The Tartar Steppe, Trad. Stuart C. Hood, 1940).